Respirazione orale

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La respirazione orale rappresenta un’alterazione dello schema respiratorio abituale caratterizzata da un passaggio di aria attraverso il cavo orale e non attraverso le coane come invece dovrebbe avvenire fisiologicamente.
Questa condizione è un comportamento transitorio che si instaura quando si ha un aumento delle resistenze aeree, per cui il paziente trova meccanicamente vantaggioso respirare attraverso la bocca .
Se l’ostacolo nasale non viene rimosso tempestivamente e se il modello respiratorio diviene cronicamente orale, la respirazione orale rappresenta una condizione in cui si possono instaurare importanti conseguenze sia immediate che a medio- lungo termine in numerosi distretti dell’organismo tra cui alcuni di interesse ortognatodontico come il complesso cranio-facciale e il cavo orale .
Le cause di ostruzione nasale cronica nei bambini possono essere le seguenti:

Congenite:
-stenosi/atresia coanale
-malformazioni crenio facciali
-craniofaringiomi
-cisti dermoidi
-cisti naso-alveolari e naso faringee
-cordomi
-teratomi

Infettive/Infiammatorie:
-iperplasia adenoidea
-rinosinusite cronica
-rinite allergica/rinite ipertrofica cronica
-poliposi nasale

Traumatiche:
-deviazioni del setto

In condizioni fisiologiche, il bambino respira attraverso il naso, senza sforzo, a labbra competenti e rilassate, con le arcate dentarie non in contatto tra di loro, con la lingua appoggiata sul palato dietro la papilla retro-incisale e con coinvolgimento solo del diaframma e dei muscoli intercostali esterni.
In caso di respirazione orale invece, il bambino presenta alterazioni della postura cranica e cervicale, iperestensione delle testa e attivazione del muscolo sternocleidomastoideo e dei muscoli respiratori accessori migliorando così la respirazione attraverso una maggior dilatazione delle vie aeree.
Anche i tessuti molli periorali si trovano in una posizione alterata infatti per permettere il passaggio dell’aria attraverso la bocca i tre sigilli del cavo orale devono essere liberi; quello labiale (anteriore), quello tra la lingua e palato duro (intermedio) e quello tra lingua e palato molle (posteriore) .
Di conseguenza i bambini respiratori orali hanno costantemente labbra incompetenti, con un labbro superiore corto e ipotonico e un labbro inferiore ipertonico e rovesciato in avanti.
Anche la lingua assume una posizione non fisiologica, in quanto non può più rimanere adesa al palato e svolgere la sua funzione morfogenitrice a livello palatale, ma è costretta ad una postura bassa e protrusa .
In questa situazione non vengono contrastate le forze centripete che le guance esercitano sul mascellare superiore e avremo come risultato un’arcata superiore contratta, con la caratteristica forma a “V”, un palato molto più profondo, una riduzione del diametro trasversale, un conseguente cross-bite posteriore e un open-bite anteriore .
Da un punto di vista sagittale il bambino respiratore orale presenta frequentemente una malocclusione di II Classe caratterizzata da una mandibola di dimensioni ridotte, post-ruotata e un over-jet aumentato a causa dell’incompetenza labiale e della pressione della lingua sugli incisivi con vestibolarizzazione dei superiori e lingualizzazione degli inferiori e con il conseguente aumento del rischio di traumi dei denti anteriori per over-jet maggiori a 3 mm .
Anche il flusso aereo attraverso le narici è fortemente ridotto e non essendo più stimolata attivamente la muscolatura delle ali del naso, il naso tende ad essere sottile con narici piccole, strette e iposviluppate.
Da un punto di vista verticale possiamo verificare l’aumento dell’altezza facciale antero-inferiore con riduzione dell’altezza facciale posteriore .
Inoltre il bambino respiratore orale presenta occhiaie sia per la stasi dei plessi venosi da congestione della mucosa nasale, sia per la scarsa qualità del sonno.
Tutte queste caratteristiche sopra elencate sono tipiche di un bambino con scarsa funzionalità respiratoria nasale a cui corrisponde una morfologia cranio-facciale tipica definita “Facies Adenoidea” .
Spesso questi piccoli pazienti presentano anche comportamenti distratti, stanchi e svogliati ed enuresi notturne.

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